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Mascherina si o mascherina no?

3 Maggio 2020

By Luca Cappello

Inauguriamo il nostro BLOG “sempre di corsa” con uno degli argomenti più discussi del periodo.. Intanto iniziamo col dire che, anche per lo sport, è obbligatoria (almeno in Lombardia, regione dalla quale vi scriviamo) quindi la risposta è necessariamente SI!
La mascherina se vogliamo fare sport ci vuole!
Ora, parliamo sinceramente: la mascherina per correre (o andare in bici, o con i pattini o.. scegliete voi lo sport) è una gran rottura di xxx, soprattutto con le temperature che iniziano ad arrivare.. Per non parlare poi degli aspetti negativi e potenzialmente “dannosi  per la salute: la sensazione di dispnea è evidente (ed esistono test che la certificano) e con naso e bocca coperti, la corretta espirazione di CO2 non è permessa, aumentando il rischio di affaticamento e soprattutto di ipercapnia..
Non parliamo delle prestazioni, che subiscono un tracollo, ma questo è un altro discorso, che al momento non ci interessa.
Gli scenari possibili quindi sono due:
1) chi abita in periferia, vicino alla campagna e ha la possibilità di correre in solitudine, non utilizzerà alcunché, o meglio avrà un surrogato al collo che alzerà e abbasserà solamente quando e se necessario, di modo da non avere ” problemi fisici” essere in regola con la normativa vigente e non incorrere in sanzioni.
2) chi abita in città o in luoghi senza zone isolate a portata di scarpette, ed è “obbligato” a correre per strada, in parchi pubblici o su un alzaia trafficata, dovrà necessariamente avere una copertura adeguata davanti al naso e la bocca.
Chiariamo subito, lo ” scaldacollo ” non è un dispositivo adeguato. Tende a cadere, il tessuto dopo pochi lavaggi cede e soprattutto si impregna dopo pochi minuti, appiccicandosi alla faccia, rendendo difficoltoso respirare.
QUINDI?
Quindi la strada è abbastanza obbligata, occorre avere a disposizione un prodotto tecnico (vedi QUI https://www.facebook.com/200bpmasd/videos/258850578593210/ min.. 8.30, il parere di Luca Pollastri medico del Team Bahrain-McLaren, Pro Tour Cycling).
Un prodotto che permetta di espirare e inspirare quasi normalmente così che la sensazione di dispnea sia ridotta e più tollerata.
L’ obiettivo dunque è trovare sul mercato un prodotto che sia utile dal punto di vista del contenimento del contagio e non ” invalidante ” dal punto di vista sportivo.
Noi di #200bpm da qualche settimana stiamo aiutando gli amici di https://www.gimoto.com/it, (hanno convertito in questo periodo parte della loro azienda per la produzione di mascherine, ndr) nello sviluppo del prodotto sportivo ” ideale “.
Siamo arrivati ad un prototipo molto promettente (vedete un’ anteprima nella foto a corredo dell’articolo).
Premettiamo che, ovviamente, correre in totale libertà è un’ altra cosa, la sensazione di caldo e umido sul viso è inevitabile (ma anche Vettel e Hamilton però sono obbligati ad utilizzare il sottocasco in pieno agosto durante i gran premi!) ma le ” valvole “, di derivazione motociclistica, che includono il filtro anti-particolato, rendono il ricambio d’aria efficacie.
La prestazione cala leggermente ma non in maniera drastica come con altri prototipi testati.
Il materiale tecnico e traforato a trame sovrapposte rimane rigido e non entra a contatto con la bocca, aumentando il confort.
Il nasello inserito nella parte superiore la rende adatta ad ogni tipo di viso.
L’ elastico superiore dovrebbe essere più robusto per contrastare meglio la forza di gravità, di modo che la mascherina non tenda a scivolare verso il basso, ma è un dettaglio che verrà corretto nel modello definitivo.
In merito al lavaggio e alla sanificazione possiamo anticipare che basterà lavarla a mano, con un adeguato prodotto igienizzante e antibatterico. Da verificare l'efficacia dei filtri dopo diversi lavaggi (come detto siamo ancora in fase sperimentale, proveremo a breve una soluzione con filtri intercambiabili), mentre i tessuti sono eterni, garantito da un’ azienda che da oltre 100 anni lavora nel’ ambito sportivo di qualità (spoiler: sono i tessuti che usano per le giacche da moto estive..).
Concludendo, a nostro parere questa è la strada che le aziende che si sono buttate in questo campo dovranno percorrere.. Oggi siamo obbligati ad allenarci in maniera individuale, ma cosa accadrà quando ci alleneremo (o gareggeremo) in gruppo?

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