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La scia nel nuoto

7 Febbraio 2022

By Luca Cappello

Come nel ciclismo, anche nel nuoto, quando si procede in gruppo ci si può avvantaggiare stando in scia.

Stare in scia di uno o più nuotatori può far risparmiare molte energie (qualcuno stima addirittura il 25%).

Se si riesce a nuotare in scia, si è in grado di ridurre la frequenza cardiaca, accumulare meno acido lattico e, in termini tecnici, si riesce ad aumentare contemporaneamente la frequenza e la lunghezza di ogni bracciata.

Nelle gare in piscina la scia non è rilevante (ognuno ha la sua corsia),  ma nelle gare in acque libere, e nella prima frazione di una gara di triathlon, il vantaggio della scia emerge in modo evidente.

Per sfruttare questo vantaggio è fondamentale capire qual è la posizione più corretta da tenere e, soprattutto, a che distanza nuotare rispetto a chi ti precede.

A livello di posizione ci sono due possibilità: nuotare dietro o di fianco ad un altro atleta.

Posizionarsi dietro un altro nuotatore è sicuramente la posizione migliore per ridurre l’attrito. La differenza la fa la distanza dall’atleta che ci precede. La scia la si sente fino ad un metro e mezzo. L’effetto massimo lo si ottiene nuotando entro 50cm dai piedi di chi ti precede. Non è però consigliabile nuotare sfiorando i piedi di un altro atleta: la turbolenza creata dal movimento della gambata di chi sta davanti è elevata e la visibilità è limitata vista la schiuma che si genera ad ogni gambata. L’assenza di attrito, inoltre, genera uno scivolamento in avanti, la cui conseguenza è il tocco dei piedi di chi ti precede. Questa azione non è mai ben tollerata, ricevere qualche calcio non è difficile. Da non sottovalutare poi il discorso traiettoria: se ci affidiamo ciecamente a quella di chi ci precede, potremmo avere delle sorprese una volta alzata la testa per verificare…

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L’alternativa a nuotare in linea, peggiorativa di circa il 30%, è quella di nuotare di fianco a un altro nuotatore.

Per sfruttare al massimo il vantaggio occorrerà posizionarsi entro un metro di distanza, con la testa all’altezza delle anche dell’altro nuotatore. In questo modo riusciremo a beneficiare di una riduzione della fatica, nuotando in uno spazio d’acqua privo di turbolenza e con visibilità massima.

Nuotare in scia equivale, per leggi della fisica e dinamica, a nuotare con un rapporto forza/velocità più vantaggioso. In più la scia rappresenta un incentivo prestazionale, perché, pur di non perderla, forzeremo il passo, riuscendo a sostenere ritmi più elevati rispetto a quelli a cui siamo abituati.

Quando ci alleniamo, sia in piscina che in acque libere, è importante sperimentare il nuoto in scia. Sfruttare gli allenamenti di gruppo per familiarizzare con i vari assetti ci farà capire le giuste distanze da tenere ed effettivamente quante energie si possono risparmiare. Tenere il passo di un nuotatore più forte e vedere un crono migliore rispetto ai nostri soliti tempi sono piccole soddisfazioni che incrementano la fiducia e motivazione.

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